Gruppo ALMA, i signori degli appalti si riorganizzano

A Roma, presso gli uffici amministrativi del Gruppo Alma, attivo nel campo degli appalti e della somministrazione di manodopera, è stata illustrata alle organizzazioni sindacali una colossale operazione societaria che riguarda 2.555 lavoratori occupati in appalti di movimentazione merci, servizi call-center, lavorazioni metalmeccaniche e alimentari.

Le società del Gruppo Alma coinvolte cederanno le proprie divisioni appalti, comprendenti 2.555 lavoratori, a un’unica società, la “Alma Logistica e Servizi srl”, appositamente creata e attiva dal 20 marzo scorso. Dietro la riorganizzazione c’è la regia della capogruppo “Altea Holding” che, con i suoi 16.000 lavoratori, è una delle holding più importanti in Italia e in Europa. Gli azionisti dell’Altea Holding sono Luigi Scavone e Leda Castaldo, che a questo punto possiamo definire come veri e propri signori degli appalti e della somministrazione di manodopera.

Sarà l’ennesimo cambio societario per i 169 lavoratori in appalto presso il sito produttivo della “G. Bellentani 1821 Spa” di Vignola (MO), la nota azienda produttrice di prosciutti cotti e arrosti del Gruppo Citterio, già oggetto di frequenti mobilitazioni sindacali negli ultimi anni sempre in merito a problematiche relative agli appalti di manodopera utilizzati all’interno (è tuttora irrisolta la questione del Tfr non percepito da una precedente società appaltatrice). Nel caso specifico la “Alma Logistica e Servizi srl” subentrerà alla “LCT Igea Logistics and Job srl” nelle lavorazioni di disosso, mondatura, confezionamento e movimentazione merci.

Diffidiamo sempre di quelle società appaltatrici che sono semplici contenitori di manodopera – dichiara Marco Bottura della Flai/Cgil di Modena – Non riusciamo a vederci alcun progetto industriale se non quello di evitare alle aziende committenti l’assunzione diretta di lavoratori. Inoltre, nella girandola di scatole societarie, spesso a bilancio abbreviato, non sono mai chiare le motivazioni dei cronici avvicendamenti. Tuttavia, come dimostrano i numeri, è un sistema che sta dilagando e richiederebbe interventi legislativi per limitarne l’utilizzo. Nell’attuale operazione abbiamo chiesto tutele per i lavoratori coinvolti, a partire dal mantenimento delle stesse condizioni salariali e contrattuali, e siamo in attesa di ulteriori informazioni sui bilanci”.

Source: www.cgilmodena.it

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